lunedì 31 ottobre 2011

Cena di Autofinanziamento di SEL : partecipate numerosi!


Abbiamo bisogno di raccogliere un po' di contributi per far fronte sia a debiti residui che a prossimi investimenti. Inoltre dobbiamo partire con la campagna tesseramenti e con l'inaugurazione del nuovo circolo cittadino "Alex Langer" di SEL. La cena che organizziamo per sabato 5 novembre diventa importante occasione per tutto ciò.
Abbiamo concordato un prezzo di € 18.00 a testa, anche se il costo effettivo sarà di € 13.00.Restano nelle nostre casse € 5.00 per ogni partecipante. Ecco perché é importante portare il più possibile di presenze tra i nostri amici e contatti.
E’ necessario raccogliere le prenotazioni entro il 31 Ottobre per consentire all’Ostello di organizzarsi
Potete inviare una mail a tequilatello@teletu.it indicando il numero di partecipanti, un nome e un recapito telefonico o telefonare al 333 8728674 e comunicare tutto a Cinzia

L'intervento di Alessandro Zan di SEL: le energie rinnovabili sono democratiche e ci affrancano dai poteri forti



Qui sotto una parte trascritta dell'intervento di Alessandro Zan, membro della Presidenza Nazionale di Sinistra ecologia libertà:

" ....Visto e considerato che la centrale di Porto Tolle sta nel Parco del Delta del Po, uno dei più importanti parchi d'Europa - e noi dobbiamo difenderlo, anche per la biodiversità che quel parco esprime- mi chiedo: cosa ci stai a fare Ministro Prestigiacomo in quel Dicastero, se non difendi il tuo territorio, il nostro territorio, la possibilità per le persone di avere un futuro ?...
Il governo è riuscito, a tavolino, a costruire un conflitto fra la necessità di preservare un sito naturalistico di un'area così bella e la salute dei cittadini con il diritto dei lavoratori a non perdere il lavoro. Questo conflitto è inaccettabile al giorno d'oggi! Mettere i lavoratori contro l'ambiente è un delitto dell'umanità! Bisogna dirlo chiaramente a quei lavoratori: vi stanno ricattando! Questa non sarà una centrale che funziona in continuo. Ma sarà autorizzata solo per le emergenze! Già ora abbiamo visto  che tutte le centrali esistenti in Italia soddisfano il doppio della richiesta di energia esistente. ...
Ecco perchè noi diciamo che le energie rinnovabili, che soddisfano il fabbisogno di ogni cittadino, sono energie democratiche. Mentre quelle prodotte da fonti fossili e nucleari sono autoritarie. Perchè dipendono dai poteri forti, che sono i detentori di queste energie! ...
Le energie rinnovabili sono democratiche e ci affrancano dalla dipendenza di energia da fonti fossili.
Anche questa  battaglia deve concludersi con la NON riconversione della centrale elettrica di Porto Tolle e si deve ripristinare nel territorio un turismo sostenibile che dia centinaia e centinaia di posti di lavoro".

domenica 30 ottobre 2011

Manifestazione nazionale Fermiamo il carbone: Una splendida giornata

La manifestazione è senz'altro riuscita. Grande partecipazione, un corteo pieno di colori e di gente di tutte le età e le provenienze (anche politiche). Una splendida giornata.

sabato 29 ottobre 2011

Diretta streaming dalla manifestazione nazionale "Fermiamo il carbone"

E' possibile seguire la diretta streaming dalla manifestazione nazionale che ci sarà oggi collegandosi ai seguenti siti e blog:
nocokepolesine.blogspot.com 
www.fermiamoilcarbone.it

venerdì 28 ottobre 2011

Sinistra ecologia libertà alla manifestazione nazionale "Fermiamo il carbone"

E’ ormai condiviso da tutta la comunità internazionale scientifica che l’enorme utilizzo delle fonti fossili per la produzione di energia avvenuto soprattutto nel secolo scorso sta provocando cambiamenti climatici: si tratta di uno spreco di risorse ed un danno ambientale.

E’ questo il punto di partenza da cui deve iniziare qualsiasi discussione sull’energia oggi.

In pochi decenni i paesi ricchi ed industrializzati hanno sprecato la gran parte delle risorse di energia che si sono accumulate in milioni di anni. E’ stata invece trascurata la possibilità dell’ utilizzo di energie pulite che sono disponibili per tutti in natura.

L’effetto congiunto della globalizzazione, della crisi economica e dei cambiamenti climatici (tre fenomeni interdipendenti) mette a rischio se non la sopravvivenza del nostro pianeta, certamente quello dell’umana convivenza. Stiamo entrando in un’epoca di grandi sconvolgimenti: ambientali, economici, geopolitici.

Bisogna invertire la tendenza: il Veneto e il Polesine, possono diventare una delle realtà in cui inizia questa inversione.

Incrociando studi realizzati dal “Politecnico”di Milano con dati della stessa Confindustria si vede come investendo 2.5 mld di Euro in economia verde si potrebbero creare ben 12 volte i posti di lavoro che verrebbero impiegati nella centrale a carbone.

GLI INVESTIMENTI IN ENERGIE PULITE OCCUPANO MOLTE PIU’ PERSONE DI QUANTE SE NE SI POTREBBERO OCCUPARE CON IL CARBONE.

Sono questi principi di politica economica che, però, sembrano non essere “nelle cose” di Enel, della Giunta Veneta e di qualche attore economico e sociale polesano che si ostina a salutare come benefico un mostro ecologico quale sarebbe la conversione a carbone della centrale di Polesine Camerini nel Delta del Po.

Sinistra ecologia e Libertà rifiuta, bollandolo come vecchio, improduttivo e pericoloso, questo modo di fare economia e per questo, domani 29 Ottobre sarà alla manifestazione di Adria contro il carbone.
Alla manifestazione sarà presente ed interverrà anche il dirigente nazionale di Sel Alessandro Zan, assessore all’ambiente del comune di Padova.

Sinistra Ecologia Libertà
Federazione provinciale di Rovigo

mercoledì 26 ottobre 2011

Che c'entra l'etica con i cambiamenti climatici?

Difficile dire quale sia stato il migliore fra gli autorevoli interventi del Convegno "Oltre il carbone- una risposta alla crisi" organizzato al Centro Don Bosco in preparazione della manifestazione nazionale fermiamo il carbone del 29 ottobre: da Scalia ad Onufrio, da Ceruti  a Boschetti, da Bardi  a Gasparini chi scegliere?
Eppure una delle relazioni mi ha molto colpito. Si tratta della relazione he aveva per titolo "Etica e clima" di Matteo Mascia (Fondazione Lanza) e vorrei riproporla ai lettori di questo blog, nei suoi tratti essenziali (mi si perdoni l'approssimazione...).

Secondo Mascia il problema dei cambiamenti climatici e i danni derivanti dallo sfruttamento indiscriminato delle risorse energetiche, ci costringono a considerare da una parte che le risorse sono limitate e che le attività umane hanno un impattosulla natura, che può non essere reversibile;  dall'altra  evidenziano la necessità che la dimensione etica possa diventare centrale rispetto agli indirizzi politici ed economici della comunità internazionale.
Si tratterebbe infatti di operare avendo di fronte tre importanti questioni di giustizia. La prima: giustizia nei confronti dei poveri, senza cibo nè acqua, senza la possibilità di soddisfare i bisogni primari, per l'impossibilità di accedere ad una sufficiente quantità di energia elettrica.
Se anche i poveri potessero disporre di energia questo si tradurrebbe rapidamente in: vita, salute, democrazia e libertà.
La seconda questione da affrontare è  secondo Mascia quella della giustizia nei confronti delle giovani generazioni e delle generazioni future che non hanno voce. Si tratta di assicurare loro la disponibilità dell'energia e delle risorse nel tempo, così come ne abbiamo potuto disporre noi, senza che possano esaurirsi.
La terza ed ultima è una forma di giustizia che riguarda il  mondo dei viventi: è la responsabilità verso la natura che ha valore in quanto tale. Natura in cui bellezza e fragilità sono strettamente legate.
Nelle conclusioni di Mascia: "la crisi ecologica è perciò anche una crisi culturale. Serve un allargamento della base morale. I diritti fondamentali non possono ormai più prescindere dall'impegno per l'ambiente".

mercoledì 19 ottobre 2011

Sabato 22 ottobre a Rovigo: "Contrastare il grande saccheggio del territorio veneto"

Noi di Sinistra ecologia libertà protestiamo contro un potere indegno e amorale, ma lontani dalla violenza

La dimostrazione degli "indignati" italiani, che già nella definizione, indicava un sentimento di disgusto per come la situazione economica e politica italiana viene gestita dall'autorità di governo, ha dovuto subire l'indebita intromissione di frange che, al di là di come possano autorappresentarsi, sono niente di meno che l'espletarsi di un teppismo che niente ha a che spartire con le ragioni di una protesta sociale che si è sempre dimostrata in grado di discernere tra legittime rivendicazioni e l’abbandono agli istinti più autodistruttivi.
Alcuni militanti di S.E.L., nel tentativo di porre un argine a questa violenza dissennata, hanno pagato di persona il loro tentativo (amputazione di alcune dita di una mano per l'esplosione di un petardo).

Noi militanti di Sinistra, Ecologia e Libertà ribadiamo di ritenere legittima ogni forma di protesta verso un potere indegno e amorale, ma non possiamo che riaffermare i valori fondamentali nei quali ci riconosciamo: quelli della non violenza e della testimonianza di una diversità radicale nei confronti di una concezione del mondo che fa del potere, del successo e del conseguimento della vittoria sull'avversario, il valore assoluto.

Quello che pensiamo è che la superiorità morale verso il proprio avversario, consista nel dimostrare comportamenti eticamente superiori; offrirsi, disarmati al confronto, per riaffermare che la forza delle proprie ragioni non ha bisogno di altro che del valore delle proprie argomentazioni e della propria testimonianza.

E' per questo che, in previsione della Manifestazione Nazionale prevista ad Adria per sabato 29 ottobre contro la riconversione a carbone della Centrale di Polesine Camerini, convinti che si tratterà di una manifestazione pacifica e serena, ribadiamo la nostra assoluta indisponilità ad associarci, a chiunque volesse sostituire legittime e pacifiche rivendicazioni, per dare sfogo violento e irrazionale a personali e patologiche frustrazioni.

Per ribadire questi principi SEL sarà in piazza, oltre con le sue bandiere, anche con i simboli della pace.

Segreteria provinciale SEL

giovedì 13 ottobre 2011

SEL ROVIGO ADERISCE ALLA MOBILITAZIONE DEL 15 OTTOBRE PER IL CAMBIAMENTO

“Gli esseri umani prima dei profitti, non siamo merce nelle mani di politici e banchieri”
Noi ci saremo e faremo la nostra parte
Noi di Sinistra Ecologia Libertà aderiamo convinti all'appello del Coordinamento per la mobilitazione del 15 ottobre 2011,  con i movimenti, le associazioni, singoli, forze politiche e sociali che vi prenderanno parte. La manifestazione sarà l’occasione per dare forza e continuità in Italia e in Europa ad un nuovo movimento capace non solo di svelare le ragioni di questa crisi economica e finanziaria, ma soprattutto di indicare una via di uscita alternativa a quella dei governi e della tecnocrazia europea. 
Le ragioni dell’indignazione che attraversano i movimenti europei si rafforzano nel nostro Paese, dove i riti della vecchia politica decidono non a favore ma contro le persone deboli, i giovani, i disoccupati, i lavoratori. Senza nessun ascolto e nessuna possibilità di dialogo.  Ed inoltre con una opposizione ambigua, e certe volte assente, che non è riuscita finora a mettere sul piatto nessuna ipotesi di alternativa di società cui stringersi intorno, fare massa e a cui dare  consenso.
Siamo consapevoli che nessuno si salva da solo e per questo, noi per primi, ci mettiamo a disposizione, per una grande alleanza sociale, per fare in modo che si possa delineare con forza un’alternativa di Paese e di società, che metta al centro i beni comuni, che prospetti un’altra idea di Europa, che nasca dallo spirito delle giovani generazioni  ora escluse da ogni possibilità sociale. Sviluppo e democrazia non si escludono ma, al contrario, possono essere le basi su cui rifondare un nuovo modello virtuoso, basato sulla riconversione ecologica e su una rinnovata partecipazione democratica.
Tutto questo non può essere deciso nei singoli luoghi di provenienza, ma deve essere fatto in mare aperto.

Partecipiamo alla fiaccolata silenziosa del 14 ottobre

martedì 11 ottobre 2011

PERCHE’ SEL NON ADERISCE ALLA “MARCIA PER IL LAVORO” E PROPONE DI RIAPRIRE IL CONFRONTO

La crisi che sta attraversando il Paese non lascia certo indenne il Polesine, territorio che già sconta un sostanziale ritardo rispetto allo sviluppo economico del resto del Veneto.
In particolare, in questi ultimi anni, abbiamo assistito al pesante ridimensionamento di settori produttivi un tempo punti di eccellenza: l’agricoltura e il tessile-abbigliamento su tutti.
A questi settori si sono via via aggiunti il metalmeccanico, l’edilizia e le costruzioni con crisi complesse che hanno riguardato Acc (ex Zanussi), Grimeca, Cantieri Navali Visentini (per citare le più evidenti!) e molte altre medie e piccole imprese industriali e artigiane.
Anche i settori che sembravano destinati a “supplire” alle difficoltà di quelli tradizionali, quali la più o meno grande distribuzione e i servizi a imprese e persone, stanno subendo la crisi in modo drammatico.
Tutto ciò sta producendo un pesante impoverimento per migliaia di polesani e la perdita di potenzialità produttive che non saranno così in grado di sostenere e accompagnare il rilancio economico del territorio.
Per cercare di dare risposte a questa drammatica crisi, nelle scorse settimane Unindustria di Rovigo ha pensato di proporre un percorso di sensibilizzazione sociale con l’obiettivo di dare uno scossone allo stato di apatia (a loro dire) che sta attraversando la realtà economica polesana.
Delle ragioni di fondo a sostegno della cosiddetta “Marcia per il lavoro”, abbiamo appreso attraverso la stampa dalle dichiarazioni dei proponenti e di coloro che hanno aderito alla manifestazione.
Questa iniziativa avrebbe avuto una funzione sicuramente utile se avesse saputo aggregare e promuovere, attorno a degli obiettivi precisi, l’intera comunità economica, sociale e politica presente in Polesine.
I contenuti e il progetto rappresentato dai vertici locali di Unindustria, appaiono invece

venerdì 7 ottobre 2011

lunedì 3 ottobre 2011

Da Roma con Nichi Vendola “Ora tocca a noi ”: parte il cantiere dell'alternativa per un nuovo centrosinistra

Grande l'entusiasmo della delegazione della provincia di Rovigo (una ventina di persone) che sabato 1 ottobre ha partecipato a Roma alla manifestazione nazionale di Sinistra Ecologia Libertà “Ora tocca a noi – Tutti in piazza con l'Italia che vuole cambiare”, con Nichi Vendola.
Tra gli interventi sul palco quelli di alcuni esponenti di SEL testimoni del significativo contributo che SEL può offrire per il cambiamento della politica all'interno del centrosinistra, quali Amelia Frascaroli per il Comune di Bologna, e Luigi Zedda neo sindaco di Cagliari.
La manifestazione ha sancito in qualche modo la partenza per il nuovo Ulivo, cioè la coalizione di centrosinistra che vuole presentarsi quale alternativa al centrodestra alle prossime elezioni politiche e che vede come protagonisti Sinistra Ecologia Libertà, l'Italia dei Valori e il Partito Democratico. Arturo Parisi e Antonio Di Pietro, intervenuti rispettivamente per il PD e per l'IdV, sono stati accolti molto calorosamente dai manifestanti.
Nichi Vendola ha parlato per più di un'ora, in modo concreto, con proposte politiche che vogliono dare la giusta direzione alla coalizione che si propone, in alternativa al centrodestra, di arrivare al governo del Paese. La scelta di Piazza Navona, a due passi dal Senato, nel cuore di Roma e perciò del potere politico, è quindi un chiaro segnale rivolto a tutti della partenza per la costruzione dell'alternativa.
Secondo Nichi “non ci può essere un programma di alternativa che non sia fondato sulla giustizia sociale e perciò ci dovrà essere una patrimoniale, la tassazione delle rendite e delle transazioni finanziarie, la lotta al contante”. E rivolto agli industriali ha detto: “per il Paese dobbiamo parlare di quale crescita vogliamo: non può essere la crescita dei veleni e dell'inquinamento ambientale, né crescita dello sfruttamento: noi vogliamo una crescita sostenibile”.

Rivolto agli alleati e ai manifestanti Vendola propone un allargamento, senza veti (e senza doverne subire, come accaduto in passato) e ricorda che la vittoria ai referendum è avvenuta per la grande partecipazione popolare sui temi dei beni comuni che toccano la vita di ciascuno: “Quella vittoria ha capovolto il racconto berlusconiano della politica come schermo che separa i dirigenti dal popolo... Non dobbiamo avere pura di affidarci alla nostra gente. Abbiamo bisogno che il cantiere dell'alternativa sia grande e popolare, che veda protagonisti i movimenti, i giovani e le donne: apriamo le porte dei nostri circoli”.
E al termine del discorso: “Il cambiamento lo dobbiamo costruire a partire da noi stessi, dicendo che la politica è generosità, è prendersi per mano. Amo la parola “compagni”, ma dobbiamo essere amici”.