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RESOCONTO CONGRESSO PROVINCIALE SEL ROVIGO (Rovigo - Gran Guardia, 17 ottobre 2010)

SEL ha tenuto il 17 ottobre scorso alla Gran Guardia a Rovigo il suo primo Congresso provinciale. Il Congresso, in previsione del Congresso nazionale fondativo di SEL dal 22 al 24 ottobre a Firenze, prevedeva una votazione sul documento politico nazionale “Manifesto di Sinistra Ecologia Libertà” e su eventuali emendamenti al documento e a documenti politici proposti di valenza locale; nonché l'elezione dei delegati al congresso nazionale e regionale e della commissione di garanzia.
Erano presenti il segretario regionale di SEL Dino Facchini e per il Coordinamento nazionale Chicca Perugia.
Ai suoi primi passi SEL è stata salutata  dai rappresentanti  delle forze politiche del centrosinistra e delle associazioni che hanno gentilmente accolto l'invito.
Dopo il sindaco di Rovigo Fausto Merchiori  è intervenuto il neoeletto segretario provinciale della CGIL Fulvio Dal Zio che ha messo in evidenza la necessità di modifiche alla politiche economiche del governo che non promuovono politiche di sviluppo, ma che invece stanno distruggendo il sistema pubblico dei servizi e dello stato sociale e che stanno pesando particolarmente sulle categorie più deboli. Dopo la riuscita manifestazione della FIOM di sabato scorso,  ha dato  l'appuntamento allo sciopero generale della CGIL.
Dopo di lui sono intervenuti Gabriele Frigato (PD), Lores Brusco (FdS e PdCI), Matteo Masin (PRC) e il consigliere regionale Graziano Azzalin (PD). Tutti, con diversi accenti, hanno messo l'evidenza sulla necessità di un dialogo con SEL: chi per la unificazione della sinistra, chi per la possibilità di rappresentare un'area collocata a sinistra del PD; in ogni caso per la possibilità di costruire alleanze per una alternativa alla politica del centrodestra, anche nella prospettiva della prossima tornata elettorale delle amministrative.
Anche Luciano Marangoni, presidente del Comitato Acqua Bene comune,  ha portato i suoi saluti a SEL,  sollecitando le forze politiche presenti ed il sindaco ad un maggiore impegno per la difesa dei beni comuni e per il sostegno al referendum.
Nella sua relazione il coordinatore uscente Mirko Bolzoni ha  analizzato la situazione di crisi della sinistra, facendo emergere la necessità  con SEL di dare voce più forte e maggior rappresentanza a chi oggi, su più fronti (operai che perdono il lavoro per la chiusura continua delle fabbriche, precari della scuola, emergenze ambientali, migranti criminalizzati) subisce particolarmente il peso di una profonda crisi non solo economica, ma politica e morale.
Non è stato presentato alcun emendamento al documento nazionale, mentre sono stati proposti e accolti diversi documenti politici a valenza locale. In ordine di presentazione: “SEL ed il rinnovamento della politica”, “Politica e organizzazione di SEL”, “No ai CIE né qui né altrove”, “No al nucleare e sostegno raccolta firme proposta di legge Grandi”.
Nel dibattito numerosi sono stati i contributi degli iscritti: sulla necessità di un nuovo linguaggio  e di nuove pratiche (ricorso alle primarie); sulla assoluta pari dignità dei concetti chiave “sinistra-ecologia-libertà” e perciò la necessità di un nuovo modello di sviluppo che sia rispettoso delle risorse umane e ambientali; sull'idea che SEL possa contribuire alla ricostruzione della politica, ad un aumento della partecipazione  e  alla difesa del nostro territorio. Tutti condividono la necessità di un forte impegno per la crescita del partito.
Per il coordinatore regionale  Dino Facchini sono importanti le elezioni primarie, soprattutto di coalizione e SEL ha l'ambizione non di fare la sinistra, ma di ricostruire un centrosinistra.  Secondo il coordinatore  la risposta politica del PD al centrodestra è stata in questi anni carente ed è necessario che SEL  faccia proposte chiare e alternative, in particolare rispetto alla Lega sui temi del lavoro, dei migranti, del reddito. Ricordando l'intervento di Titti Di Salvo a Rovigo sul reddito minimo garantito, Facchini ha sottolineato come questo possa essere una valida proposta da mettere in campo al più presto, in grado di ribaltare la prospettiva, rispetto ad una continua e progressiva marginalizzazione delle classi più deboli derivante dalle politiche del centrodestra, ed in particolare della Lega.
Elia Barchetta, portavoce uscente di SEL ha sottolineato la contrarietà alla conversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini  e indicato che SEL  deve essere pensato come uno “spazio aperto” per l'elaborazione di un progetto alternativo, dove sia possibile la partecipazione diretta.
Francesco Gennaro ha ricordato infine  la necessità di “un nuovo vocabolario e indicato per SEL tra i concetti chiave la parola “uguaglianza”, che può accomunare tutte le altre.
Ha concluso il congresso Chicca Perugia, ripercorrendo la difficile strada  che dalla “Sinistra Arcobaleno” (politiche 2008), attraverso “Sinistra e Libertà” (europee 2009)  arriva a Sinistra Ecologia Libertà. Ha sottolineato come la parola “sinistra”, nel corso degli anni probabilmente svuotata del suo significato, debba ora essere riempita di nuovi contenuti. SEL dovrebbe  essere  capace  di rinnovare la politica, ridandole un senso e facendo in modo che possa riappropriarsi del suo ruolo. Per vincere il forte pericolo dell'astensionismo delle persone deluse dalla politica, secondo l'esponente nazionale, ci dovrà essere un reciproco riconoscimento fra SEL  e il suo popolo.
Alla fine il congresso ha votato i documenti (tutti accolti) ed eletto i componenti del Comitato provinciale, i delegati ai congressi nazionale e regionale, i componenti dell'organo di garanzia provinciale.

Rovigo, 20 ottobre 2010
Maria Luisa Rizzato
Sel provincia Rovigo

 
DOCUMENTI APPROVATI AL CONGRESSO PROVINCIALE SEL ROVIGO 17 /10 /2010

DOCUMENTO POLITICO N. 1
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' ED IL RINNOVAMENTO DELLA POLITICA
(presentato da M. L. Rizzato, G.Penolazzi)

Noi donne e uomini della provincia di Rovigo, che con l'odierno Congresso provinciale contribuiamo alla nascita di Sinistra Ecologia Libertà quale nuovo soggetto politico nel nostro Paese, organizzato nei territori, ci impegniamo ad operare attraverso SEL per un profondo rinnovamento della politica, che permetta la costruzione di una alternativa di sinistra.
Per quanto auspicabile, il rinnovamento non può riguardare solo l'età anagrafica della classe dirigente dei partiti e della rappresentanza politica istituzionale. Il rinnovamento passa essenzialmente attraverso l'adozione di nuove “pratiche”, sia all'interno dei partiti, evitando la cooptazione nella selezione della classe dirigente, sia nella scelta dei candidati alle elezioni.
Le buone pratiche nella politica partono da regole chiare, trasparenti e condivise nei circoli di SEL che nasceranno anche nella nostra provincia; buone pratiche richiedono elezioni primarie per la scelta dei candidati alle elezioni, sia locali che nazionali. In questo modo sarà possibile far partecipare e riavvicinare persone deluse da una politica ammuffita, che insiste essenzialmente nel mantenimento di un ceto politico il cui unico scopo è quello di perpetuarsi.
Riteniamo che adottare buone pratiche significhi anche permettere alle donne di dare il loro contributo alla politica, realizzando una vera parità di genere. Siamo perciò favorevoli alla adozione di quote rosa che garantiscano parità nella rappresentanza politica a tutti i livelli, nei partiti e nelle istituzioni.
Infine concordiamo con lo stesso Nichi Vendola quando afferma che all'interno dei partiti c'è troppa competizione tra le persone. Fatto questo che impedisce di lavorare insieme attorno alle idee, per il raggiungimento del medesimo scopo, senza “vincitori” e “vinti”. Riteniamo che l'azione politica di SEL debba perciò fondarsi sui principi della nonviolenza dei rapporti tra le persone che coopereranno dando il loro contributo, nel libero confronto e nella accoglienza e convivenza fra culture politiche diverse, con gratuità e per il bene comune.
Costruire un nuovo partito sarà utile solo se SEL sarà un partito diverso dagli altri.
Rovigo, 17 ottobre 2010

DOCUMENTO POLITICO N. 2
POLITICA E ORGANIZZAZIONE DI SEL
(presentato da M.Bolzoni)
Sinistra Ecologia e Libertà esiste da quasi un anno. In questo anno ha dovuto subito affrontare l’impegno delle elezioni regionali. Un test elettorale del tutto prematuro per la storia del movimento che tuttavia ha evidenziato in maniera netta i punti di miglioramento e le necessità di SEL. In primo luogo è abbastanza debole la struttura organizzativa che si traduce in una rete poco capillare nel territorio. Questa condizione è particolarmente evidente nelle realtà più marginali della provincia polesana. Accanto a queste criticità si possono altresì evidenziare punti di forza che hanno permesso di condurre il movimento polesano al suo primo congresso con una proposta politica di medio e lungo tempo ben definita. Tali punti di forza sono dati, oltre che dalla disponibilità e dalla passione dei suoi militanti, da una buona capacità comunicativa sia fra i suoi membri, sia, grazie all’utilizzo della tecnologia digitale e a qualche giornalista del gruppo, con il mondo esterno a SEL. Interessanti sono le relazioni avviate con altri gruppi politici della sinistra e dell’associazionismo palesano. I punti che questo congresso considera di prioritario interesse per la vita e l’organizzazione di SEL sono:
1) L’aspetto democratico: non si tratta solo di un’affermazione di principio, ma di una prassi politica. Le decisioni che SEL assume vanno discusse e studiate nel modo più capillare possibile coinvolgendo, almeno fino a quando sarà possibile dato il numero degli iscritti, ciascun iscritto nelle decisioni vitali e determinanti della vita di SEL. Salvaguardate le grandi questioni generali, il Coordinamento di SEL, avrà come funzione principale quella di indirizzare il partito, diventando, per questo, laboratorio di studio e di analisi politica. Per queste ragioni questo congresso cercherà di dotarsi di un organismo dirigente in grado di recepire una gamma più ampia possibile di competenze che attraversino non solo l’ambito della politica, ma quello del lavoro, dell’associazionismo, della cultura. Tale organismo sarà, innanzi tutto, rappresentativo dell’impegno politico e della responsabilità di ciascuno dei suoi membri verso il movimento stesso. L’impegno si sostanzierà nel prendere parte alla vita e alle decisioni che SEL sarà chiamata ad assumere, facendosi carico di queste.
2) SEL e i temi di GENERE SEL ha, all’interno del proprio DNA, il rispetto della parità dei generi! Il dato che tuttavia emerge in SEL di Rovigo è una scarsa partecipazione di donne. Se la parità di genere è una prassi e non un principio, questo rappresenta un punto di miglioramento per SEL anche perché rischiamo di far perdere all’organizzazione punti di vista interessanti che rischiano di tradursi in politiche limitate e miopi L’obbiettivo dovrà essere quello di individuare strategie che favoriscano la partecipazione delle donne alla vita del partito che dovranno essere individuate soprattutto ascoltando le donne che già aderiscono a SEL.
3) SEL e i MIGRANTI Anche il Polesine, soprattutto in questo ultimo decennio, è stato interessato dal fenomeno migratorio. La reazione della società polesana, in linea con quella del paese, nel quale sono partite indecenti campagne denigratorie da parte di una stampa a volte impreparata, più spesso strumentalizzata, è troppe volte stata di forte diffidenza e di rifiuto. Per questo si ha l’impressione, a volte anche la certezza, che il cittadino migrante si recepisca e venga recepito come un alieno della comunità. Questo determina diffidenze reciproche che, invece, con una politica di convivenza reciproca potrebbero essere superate. Siamo convinti che una società interetnica rappresenti un’occasione straordinaria di crescita per tutti noi! Sel ritiene un valore straordinario l’apporto che le comunità migranti potrebbero offrire al partito stesso e per questo si impegna, nei prossimi mesi, ad incontrare i rappresentanti delle comunità per presentare il proprio progetto politico.
4) L’aspetto organizzativo di SEL nel territorio. Durante i prossimi mesi occorrerà che, ciascuno dei compagni che aderiranno a SEl, si senta coinvolto nella “costruzione” del movimento nelle realtà locali. Solo se SEl potrà crescere, in termini di iscritti e di simpatizzanti, potrà proporre quella nuova idea di sinistra di cui si sente portatrice! Questo radicamento avviene stando sui problemi concreti del territorio, studiandone le caratteristiche e valutandone possibili soluzioni. Sarà importante anche individuare alcune questioni di interesse nazionale o locale per proporre assemblee aperte di approfondimento, al fine di aumentare la consapevolezza della popolazione circa questioni cui difficilmente avrebbero accesso dato il quadro, assolutamente sconfortante, dell’informazione. Occorre che il simbolo di SEL, così poco esposto dai media, e quindi così poco conosciuto, possa essere visibile ed identificabile in occasione delle su citate iniziative! SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’ è consapevole che il suo impegno è soprattutto quello di lanciare una sfida di tipo culturale, ancor prima che organizzativa, per questo mette a disposizione, rinunciando al proprio nome ed al proprio simbolo, l’affermazione della propria identità nei singoli territori, se questo diventa funzionale alla creazione di gruppi più ampi ed espressivi di una sinistra coesa. cantiere Sinistra Ecologia e Libertà sente la necessità di avviare, nelle forme e nei modi che la situazione contingente determinerà, dialoghi e confronti con il mondo del lavoro, della scuola, della precarietà al fine di favorire forme di comunicazione e di scambio fra donne e uomini che questo tipo di società individualista e parcellizzata, tende a isolare.
5) Sinistra ecologia e libertà e le altre forze politiche Naturalmente collocata a sinistra, SEL ritiene necessario avviare forme di dialogo e di collaborazione con tutte le forze del centro sinistra, avendo chiari i suoi imprescindibili obbiettivi di ridefinizione di una nuova sinistra in Italia e di un nuovo modo di fare politica ! Queste forme di collaborazione e di dialogo dovranno proseguire in un’ottica di arricchimento reciproco, fondato su metodi, trasparenti e chiari, che metteranno al centro della propria iniziativa la partecipazione ed il coinvolgimento di un numero più alto possibile di donne e di uomini. L’obbiettivo non è quello di proporre soluzioni e “ricette”, che tanto male ha fatto al paese ma di ricercare in maniera ampia e condivisa idee di sviluppo, soluzioni a problemi e proposte: siamo convinti che tanto meno una linea politica sarà imposta dall’alto, tanto più sarà difesa e sostenuta dai cittadini e, quindi, dagli elettori! SEL è a disposizione, insomma, non per accordi di vertice dell’ultimo minuto, ma per processi di emancipazione sociale, politica e culturale! cantiere In ambito amministrativo, in questa ottica di partecipazione e di confronto, quella delle primarie rappresenta il canale preferenziale per selezionare gli amministratori della cosa pubblica.
Rovigo, 17 Ottobre 2010

DOCUMENTO N.3 ORDINE DEL GIORNO
(presentato da M. Bolzoni per SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA')
NO AL NUCLEARE- sostegno raccolta firme proposta di Legge "Grandi"
La questione energetica in Polesine, come in tutto il paese, è non solo un elemento di straordinaria attualità, ma anche una chiave di lettura sul modello di sviluppo e di società al quale una comunità tende. Di fronte a quanto affermato riteniamo che parlare di approvvigionamento energetico non possa prescindere da ulteriori parole d´ordine quali: ambiente, pace, democrazia, cooperazione con i paesi poveri, ricerca e nuove opportunità di sviluppo e di occupazione.
Riteniamo, per questo, che oggi qualsiasi politica energetica non possa prescindere da un conseguente sforzo per l´introduzione del risparmio energetico, troppo spesso dimenticato o lasciato in secondo piano, ma che invece, se affrontato attentamente, potrebbe ridurre notevolmente il fabbisogno di energia sia a livello industriale che civile. Siamo convinti che in questo paese che, per ragioni geografiche potrebbe in molte delle sue aree essere sito di importanti sperimentazioni di energie alternative pulite, non si faccia abbastanza in questo senso. Soprattutto, non vengono sostenute adeguatamente sia le ricerche, sia le installazioni di impianti di energia alternativa. Chi oggi vuole in tal senso investire si trova a doverlo fare, nella stragrande maggioranza dei casi, a spese proprie, salvo qualche sporadico episodio di politica regionale. Con queste premesse consideriamo del tutto inutile, pericolosa e frutto di una politica energetica sbagliata la conversione di questo paese verso il nucleare, una decisione, fra l´altro, che non tiene assolutamente conto del referendum con il quale il popolo italiano si è espresso in passato.
E´ decisamente preoccupante quanto si sente da più parti dire che il Polesine potrebbe diventare il sito della prossima centrale nucleare. Se è vero che l´area individuata dovrebbe coinvolgere il Delta del Po, appare evidente quanto siano legittime le perplessità e per quanto ci riguarda la più netta contrarietà, tenuto conto sia dell´aspetto ambientale naturalistico che caratterizza l´area, sia quello morfologico del terreno. Tutto questo senza soffermarsi su questioni più generali, ma certamente non meno importanti, legate al costo di produzione (spesso a carico dei governi e non delle società ) e, alla questione dello smaltimento delle scorie radioattive, all'enorme consumo d'acqua, alla limitatezza delle riserve di uranio, all'inevitabile radioattività prodotta nell'area dell'impianto, al rischio di uso dei sottoprodotti per scopi militari e terroristici, ai costi di smantellamento e bonifica delle centrali a fine ciclo ed anche all’impatto che un guasto, seppur in una ipotesi remota, provocherebbe.
Il Polesine non lascerà che l´ennesimo scempio si abbatta sulla sua terra. Serve che tutte le forze sinceramente democratiche e non solo ambientaliste si uniscano in una sola voce per dire un no deciso contro una scelta che si abbatte contro i suoi abitanti.
Serve, per questo, un generale coordinamento degli attori sociali, civili, istituzionali e politici di questa comunità che possa unanimemente fare fronte comune contro politiche sbagliate e pericolose, sapendo coinvolgere e mobilitare la società civile su una comune battaglia per impedire la scelta illogica del nucleare nel nostro territorio e al contempo promuovere lo sviluppo di vere politiche energetiche ed economiche basate sul risparmio energetico, l'innovazione tecnologica e la tutela dell'ambiente e della qualità della vita.
Per questo intendiamo farci promotori di una grande campagna di informazione alla popolazione, nonché di campagne di mobilitazione e partecipazione attiva per la lotta ai grandi impianti termonucleari e a combustibili fossili e per la promozione del risparmio, dell'efficienza energetica e delle rinnovabili. A partire dalla raccolta delle firme per la presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”
Rovigo, 17 Ottobre 2010

Il quarto documento approvato "No ai CIE nè qui nè altrove" sarà pubblicato prima possibile su questa pagina