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sabato 11 febbraio 2012

Il coordinatore di SEL al PD e ai socialisti: la sfrenata rincorsa del centro appare sterile. Meglio aprire tavoli di confronto sulle questioni concrete

Sarà che questi richiami al centro di alcuni segretari di partito rimandano a inquietanti déja vus dagli esiti poco edificanti - si veda il risultato delle scorse elezioni al comune di Rovigo - ma a volte pare proprio che le dichiarazioni cui abbiamo assistito in questi giorni raggiungano livelli di preoccupante parossismo.
Da quanto si è letto pare che il segretario del PD Crivellari, seguito a ruota dal quello socialista Mantovani, ritenendo insufficienti le proprie forze, colmino il proprio senso di vuoto, non con una seria riflessione politica, ma in una sfrenata rincorsa del “centro” che ormai sta diventando un luogo più geometrico che politico.
A parte qualche digressione, non è ancora emersa in maniera chiara la piattaforma con cui i soggetti politici intervenuti sulla stampa intendano aprire un confronto. Quale idea di sviluppo del territorio? Quale progetto in campo per affrontare l’emorragia occupazionale che coinvolge anche il Polesine, quali risposte ai tanti precari che attendono prospettive più sicure? Quale senso ha impegnare le proprie forze politiche in un contesto comunale a fronte dei tagli operati dalla regione Veneto?
A nessuna di queste domande, pare, sia stata prospettata una risposta! Di certo non sono domande semplici e di certo SEL non ha la pretesa di avere la soluzione in tasca. Certamente, però, è da questi interrogativi che bisogna partire. Ecco perché la fuga verso il  “centro che più centro non si può” per parafrasare quella vecchia reclam con il buon Ferruccio Amendola appare sterile e di difficile comprensione!
Ancora una volta sembra che i cittadini, per intenderci quelli che votano, siano tenuti al margine del confronto, come silenti spettatori delle decisioni che vengono assunte dul proprio destino.
Da un punto di vista meramente ideologico può apparire interessante la riflessione di Mantovani sul riformismo. Per quanto questa corrente di pensiero abbia costituito un interessante ancoraggio per parte dell’ottocento e del novecento, sarebbe utile capire se questo approccio sia sufficiente per dirimere i nodi amministrativi. Ad esempio il comune di Badia, dove Mantovani è stato consigliere fino a qualche mese fa, chiudendo quell’esperienza con la sfiducia del medesimo sindaco che oggi è ricandidato dal PD. A Badia Polesine, allora, l’idea di centro e quella di riformismo, in sé,  sembra non essere sufficiente per dirimere i differenti punti di vista dei due soggetti politici. O ancora quali sono le idee di trasformazione di realtà come Taglio di Po o Trecenta che escono da esperienze di governo della destra? Ancora, rispondere “centro” non basta.
L’idea di aprire dei tavoli per avviare un confronto sulle questioni concrete che coinvolgono le donne e gli uomini, quelli che veramente hanno bisogno, oggi più che mai, che la politica sappia rappresentare e tradurre i fatti le loro istanze, sembra essere, agli occhi di SEL, ancora una volta il metodo più corretto. In quelle occasioni sarà finalmente possibile capire quali sono i temi e le priorità del Centro e della Sinistra. Tutto questo avendo la lungimiranza ed al tempo stesso l’umiltà di non ritenersi in alcun modo autosufficienti e rappresentativi delle istanze dei cittadini, che, per questo, vanno coinvolti e messi nelle condizioni di contribuire ai programmi ed alle scelte che riguardano il loro ed il nostro futuro. Al di fuori di questo metodo rischia di riproporsi il balletto dei nomi, di trionfare quella politica politicante che tanti danni ha fatto al centrosinistra tutto.

Mirko Bolzoni
Coordinatore Provinciale di SEL
Federazione di Rovigo

sabato 12 novembre 2011

"Anche a Rovigo la casta non si tocchi, anzi: si moltiplichi!"

E’ questo il messaggio che l'Amministrazione Piva ed i partiti che la sostengono hanno dato alla città.
Assistiamo ogni giorno agli anatemi della politica politicante  che, ad ogni piè sospinto, lancia i suoi strali per la limitazione della partecipazione democratica negli Enti Locali: riduzione del numero dei consiglieri comunali e dimezzamento di quelli provinciali.
Nel frattempo si decide di introdurre un compenso per il Presidente di As2 che, se sarà equivalente a quello dei Presidenti delle altre Aziende, varrà quanto il costo complessivo di quasi 20 Consigli Comunali.
“Cambiare tutto per non cambiare nulla” verrebbe quindi  da dire citando il sempre attuale “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa ed infatti, quando si tratta di garantire i privilegi di un certo modo di fare  politica, che qualcuno definisce “ Privilegi della Casta”, Rovigo non fa eccezione.
Lo si è visto nell’ultimo Consiglio Comunale quando Nalin, il consigliere di SEL ed IDV, ha presentato la mozione in cui, semplicemente, si chiedeva che il nuovo presidente  di As2 svolgesse la sua funzione senza percepire alcuna indennità come era accaduto per chi lo aveva preceduto, avviando nel frattempo una verifica della situazione in tutte le Aziende pubbliche, e la maggioranza ha votato compatta contro.
 In compenso la mozione presentata da Nalin è stata etichettata come “populista”, dimenticando che posizione analoga era stata espressa anche da Contiero e Mainardi in uno dei tanti passaggi politici necessari per tamponare la crisi latente nella coalizione al governo della città.
Quando si tagliano pezzi di democrazia, come la rappresentanza nei Consigli Comunali, allora va tutto bene, ma se, più semplicemente, si pensa di risolvere la questione dei costi della politica partendo dalla radice del problema e cioè riconsiderando, come ha proposto Giovanni Nalin nel dibattito consiliare sulla mozione da lui presentata, i lauti gettoni di presenza e le indennità istituite per consentire a politici “trombati” di tenersi a galla facendo pagare così alla collettività il consenso elettorale ricevuto, allora iniziano i distinguo ed è facile imbattersi su chi predica bene, ma razzola male!
Infine non possiamo esimerci dall’esprimere delusione nei confronti del Movimento 5 Stelle che, col clamore di piazza che fa sui costi della politica, si è limitato, come del resto ha fatto il consigliere Masin,  ad astenersi sul provvedimento dopo avere anche votato a favore della introduzione del gettone di presenza ai Consiglieri di Nanotech in un precedente Consiglio.
Se questa è la coerenza tra quanto sostenuto in campagna elettorale e quanto poi accade nell’aula Consigliare, ne vedremo ancora delle belle nei prossimi mesi!
Rovigo, 12 novembre 2011
Mirko Bolzoni 
Coordinatore Prov.le  SEL

mercoledì 2 novembre 2011

Bolzoni sulle dichiarazioni di Cittadin: la piazza va ascoltata, non insultata

Ho sentito il parere di molte aderenti e di molti iscritti alle associazioni che hanno indetto la straordinaria manifestazione di Sabato 29 ottobre scorso ad Adria, e davvero, sia io che questi, non riusciamo a capire come possa essere definito quello straordinario evento che ha visto la partecipazione, oltre che dei Polesani, anche di rappresentanze provenienti da molte realtà d’Italia, un “flop”.

Ritengo, tuttavia, che ognuno di noi sia libero di esprimere tutti i pareri che ritiene circa la riuscita della manifestazione, salvo mantenere quel principio di coerenza sul modo in cui si trattano i fatti e le notizie. Nel giro di 15 giorni si sono tenute in provincia di Rovigo due dimostrazioni con relativi cortei: la prima, quella sul lavoro, è stata svolta a Rovigo sabato 15 ottobre; la seconda sabato scorso ad Adria contro il carbone. 
Credo bastasse solo un colpo d’occhio per capire quale delle due avesse riscontrato un maggior numero di adesioni.

Un conto è esprimere pareri sul “tanto” o sul “poco”: termini che senza unità di misura godono di una relatività assoluta, un altro conto è l’evidenza dei fatti e per questo mi domando come si possa affermare con disinvoltura che la manifestazione di Rovigo è stata un successo, mentre quella di Adria “un flop”. 

Per questa ragione, credo, che Valeria Cittadin farebbe bene a soffermarsi e riflettere, date le proporzioni, sull’insuccesso delle manifestazioni a cui lei con la sua organizzazione aderisce, invece di screditare il successo ottenuto dalla piazza Adriese.

Quanto alle offese al territorio: una sindacalista di lungo corso come la Cittadin dovrebbe sapere che la piazza va sentita, non insultata.

Su quanto la “Green economy” offra più opportunità occupazionali del carbone, il comitato si è già espresso a sufficienza: non esiste alcuno più sordo di chi non vuol sentire.

Rovigo 1 novembre 2011 
Mirko Bolzoni
Coordinatore provinciale di Sel

Caro Bellotti le sue dichiarazioni sul carbone lasciano perplessi e preoccupano

Le dichiarazioni dell’on. Bellotti, apprese ieri sulla stampa, lasciano perplessi e preoccupano. In buona sostanza il Sottosegretario sembra sostenere che il carbone possa rappresentare la panacea per risolvere i tanti problemi occupazionali di questo territorio..

Al di là della posizione che ciascuno di noi possa avere sulla centrale di Polesine Camerini, mi sembra che una simile dichiarazione, in realtà, denunci l’assenza da parte del Sottosegretario di qualsivoglia idea di sviluppo per questo territorio. Sarebbe interessante sapere come si stia in realtà interessando l’on. Bellotti, dalla sua rilevante e strategica posizione di governo, delle decine di aziende oggi chiuse o che hanno aperto lo stato di crisi. Queste imprese, che sono insediate in Polesine da decine di anni, da tempo ormai chiedono l’interessamento delle istituzioni regionali e nazionali, senza riscontrare risultati interessanti.

Sarebbe interessante, inoltre, conoscere cosa pensa l’on. Bellotti circa alcuni studi di Confindustria, nemmeno tanto recenti, i quali affermano che gli investimenti nella “green economy” rendono molto di più in termini occupazionali (si parla di un rapporto di uno a dodici) di quanto lo possano fare altre forme di impresa. Un po’ di onestà intellettuale, ma questo non riguarda solo l’on Bellotti, farebbe dire che nessuno intende rinunciare all’investimento di Enel nel territorio polesano. Si considera molto più semplicemente pericoloso l’investimento sul carbone. Si discuta pure, a questo serve la politica, di altre idee e di altre opportunità.

Rovigo, 31 ottobre 2011

Mirko Bolzoni
Coordinatore Provinciale di SEL