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martedì 3 aprile 2012

Rinnovo Amministrative locali: prevalgono piccole logiche, senza accordi di prospettiva

Scade oggi il termine per la presentazione delle liste elettorali nei Comuni polesani che andranno al voto per il rinnovo delle Amministrazioni locali.
Sel, coerentemente con quanto già dichiarato pubblicamente in più occasioni, ha cercato di avviare un confronto con le forze politiche del centro sinistra con l’obiettivo di consolidare un ampio schieramento di forze in grado di aprire una nuova fase politica nel nostro territorio.
Tale esigenza assume ancora maggiore rilevanza proprio in ragione di come si sono affrontate e perse le ultime elezioni a Rovigo ed in molti altri Comuni polesani, in conseguenza della scelta miope del Pd di “regolare” al proprio interno gli equilibri elettorali, sottraendosi di fatto al confronto con le altre forze di sinistra.
Evidentemente quello stesso gruppo dirigente, responsabile di quelle sconfitte e non pago di aver contribuito a consegnare al centro destra Comuni storicamente governati dal centro sinistra, ritiene ancora una volta di procedere in questa direzione senza prospettiva, predicando bene nei convegni pubblici ma razzolando male nella realtà.
Ancora una volta prevale dunque l’ambiguità e si preferisce continuare nella logica degli accordi sotterranei tra forze magari disomogenee, piuttosto che ricercare accordi di prospettiva con forze politiche come Sel che hanno al centro della loro azione temi quali il lavoro, le politiche sociali, la sana e corretta amministrazione del bene pubblico, la salvaguardia dell’ambiente.
Naturalmente Sel si è sottratto alla logica di proporre proprie liste locali, pur avendone in qualche caso la possibilità come a Taglio di Po, per non disorientare ulteriormente un elettorato già duramente provato dalle difficoltà prodotte da accordi elettorali che vedono, in qualche caso, forze di sinistra andare allegramente a braccetto con forze di destra o con la Lega.
Abbiamo riflettuto a lungo su questa opportunità e alla fine abbiamo scelto di non prestarci al gioco al massacro che alcuni dirigenti del Pd perseguono da tempo cercando di emarginare definitivamente una visione progressista di sinistra dal panorama politico locale, non esitando pur di raggiungere il loro obiettivo, anche a consegnare il loro partito alla sconfitta come accaduto a Rovigo.
Noi siamo impegnati a realizzare un percorso alternativo e impegneremo i nostri militanti e i nostri elettori a sostenere i candidati locali che più garantiscono questa prospettiva, trascurando invece coloro che teorizzano pericolose involuzioni per il futuro della sinistra.
Va da sè naturalmente che per Sel si aprirà una nuova fase nella quale riconsiderare i rapporti nell’ambito del centro sinistra, almeno fino a quando il gruppo dirigente del Pd non uscirà dalle troppe ambiguità che ne caratterizzano l’azione, riaprendo un confronto che ponga l’insieme della sinistra e lo stesso Pd nella condizione di rispondere ai cittadini delle proprie scelte e delle alleanze, che non possono essere solo di natura elettorale o spartitoria come troppo spesso accade.
Noi non rinunceremo a rapportarci direttamente con i cittadini e gli elettori sia in campagna elettorale che nella fase amministrativa susseguente e lo faremo con la forza delle nostre proposte, in contrasto con le trasversalità politiche che oggi stanno interessando e avvelenando la politica.
Se la responsabilità storica e politica del Pd è quella di consegnare la prospettiva della sinistra alla incertezza e alle logiche di piccolo cabotaggio di una parte del proprio gruppo dirigente, quella di Sel vuole restare ferma nel tenere aperta una porta che mantenga inalterate le speranze di molti elettori progressisti che, delusi da questi comportamenti, rischiano di essere consegnati all’antipolitica e all’astensionismo.

Segreteria provinciale SEL

lunedì 12 marzo 2012

PER SEL I PARCHI POSSONO COSTITUIRE UNO STRUMENTO IMPORTANTE NELLE POLITICHE DI GESTIONE DEL TERRITORIO

Abbiamo letto in questi giorni le dichiarazioni della segretaria del Cisl polesana, Valeria Cittadin, che protesta delusa  contro  alcune recenti dichiarazioni di Conti secondo cui, per ragioni legate alle autorizzazioni, si allungherebbero i tempi  per  l'inizio dei lavori  del progetto di riconversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle.
Senza entrare  nel merito della lunga vicenda delle autorizzazioni, ci preme soprattutto sottolineare che ci sono sembrati ingiustificate sia le accuse agli ambientalisti, che altro non fanno che chiedere nel loro diritto il rispetto della legge, anche con i ricorsi,  sia i riferimenti al Parco del delta del Po che, secondo Cittadin, non avrebbe dovuto essere istituito e che lei vede quale vero ostacolo per il progetto carbone.
Con tutto il rispetto per la persona, questa dichiarazione che non riconosce minimamente l'importanza di preservare una importante area naturale attraverso gli strumenti  normativi previsti dalla legge, il cui valore è riconosciuto oltre i confini nazionali, ci sembra molto pesante, evidentemente fuori tempo, generica e quindi  del tutto ingiustificata.

Diversamente da Cittadin e indipendentemente dalla riconversione a carbone, noi crediamo infatti, ed è per questo che abbiamo voluto parlarne con un convegno nel gennaio scorso ad Adria,  che i Parchi possano costituire  uno strumento importante nelle politiche di gestione territoriale. Il territorio in cui viviamo non può più essere considerato al pari della merce, in vendita al miglior offerente e quindi sede di progetti irrazionali ed inquinanti che rispondono solo ad esigenze particolari e private,  ma un bene comune, cioè un bene a cui tutti possono accedere, anche in futuro, con il dovere di rispettarne l’integrità.  In questa ottica il Parco  ha un ruolo fondamentale non solo nella conservazione della natura  ma anche nel ripensamento di un modello di sviluppo diverso e sostenibile. E’ venuto il tempo per tutti ormai nella politica di farsi carico della limitatezza delle risorse, del rispetto degli equilibri degli ecosistemi, della responsabilità nei confronti delle future generazioni.

Noi non sappiamo se il progetto “carbone” sarà solo ritardato oppure se questa specie di passo indietro di Conti voglia significare un sostanziale disimpegno su Porto Tolle.
In ogni caso per dare una risposta al problema occupazionale, come altri hanno proposto, riteniamo sia urgente stringere al più presto accordi con Enel  per il finanziamento e l’avvio dei lavori di smantellamento e di bonifica del sito.

Riguardo al Parco del Delta del Po e, lo vogliamo sottolineare, indipendentemente dalla centrale di Porto Tolle, ci auguriamo che presto si arrivi, in Regione e a livello nazionale, ad una proposta  per una gestione unitaria delle aree  del Parco del Delta veneto ed emiliano romagnolo e, anche se difficile, che questo possa effettivamente   modificare le prospettive di sviluppo territoriale  del Polesine e del Veneto.

Rovigo 12 marzo 2012
per SEL 
Maria Luisa Rizzato


venerdì 9 marzo 2012

Sel Rovigo a fianco della FIOM

Il lavoro è alla base della nostra costituzione, ed è alla base di ogni democrazia compiuta; combattere per i diritti di chi lavora è un dovere per chiunque ritenga che la dignità della persona e la difesa dei principi di legalità, partecipazione e equità sociale siano i pilastri di una comunità libera e democratica.  
Oggi questi principi sono insediati da molti pericoli, ed in particolare il precariato, la discriminazione, la perdita progressiva dei diritti di rappresentanza e tutela rendono ogni giorno i lavoratori sempre più fragili, alla mercé di un mercato che non accompagna più lo sviluppo sociale del Paese, ma anzi lo deprime, orientandosi verso logiche estreme di profitto che non producono né “capitale comune” né ricchezza condivisa e equamente distribuita.
Tutti gli indicatori socio-economici lanciano l’allarme, ed il tasso di disoccupazione e di precarizzazione del nostro Paese stanno raggiungendo cifre drammatiche. Lavoratori precari creano un Paese precario, senza futuro e senza crescita.
Per questo Sinistra Ecologia e Libertà è a fianco della FIOM, ed aderisce con convinzione allo sciopero proclamato per il 9 marzo prossimo per tutelare i diritti dei lavoratori del settore metalmeccanico, duramente colpiti da una logica che mira a mettere i discussione il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto e, con esso, i loro diritti individuali e condivisi. Saremo in piazza San Giovanni assieme al segretario Generale della Fiom Maurizio Landini ed alle migliaia di lavoratori per sollevare assieme a loro la nostra voce e difendere gli interessi dei lavoratori e del Paese.
Sel Rovigo sarà presente alla manifestazione di Roma sia con una propria delegazione costituita sia dai propri aderenti alla FIOM, ma anche con altri iscritti di  Rovigo.

Rovigo, 8 marzo 2012
Mirko Bolzoni
Coord. Prov.le SEL

sabato 25 febbraio 2012

Diamoci un taglio! alle spese militari

la conferenza stampa di presentazione della campagna
Domenica 26 febbraio in Piazza V. Emanuele, Rovigo dalle ore 10 alle ore 12 sarà presente un banchetto di SEL per la raccolta firme della campagna nazionale "Diamoci un taglio! alle spese militari".

La campagna proseguirà fino al mese di aprile e si chiuderà nella nostra provincia con un incontro con Giuliana Sgrena.


Questo il testo dell'appello da sottoscrivere.

L’Italia spende oltre 25 miliardi di euro per la difesa militare, pari a circa l’1,4 per cento del proprio prodotto interno lordo. Percentuale ben più rilevante dello 0,9 per cento dichiarato ufficialmente dal Governo,che divide la spesa su ministeri diversi, occultando l’ammontare reale del bilancio militare. Il contrario di ciò che accade in altri paesi europei.
Si tratta di un volume di spesa ingiustificato nell’attuale situazione internazionale, tanto più nel momento in cui si chiede ai cittadini italiani di sopportare una manovra iniqua che preferisce tagliare la spesa sociale e il trasporto pubblico piuttosto che rinunciare a qualche cacciabombardiere.

sabato 11 febbraio 2012

Il coordinatore di SEL al PD e ai socialisti: la sfrenata rincorsa del centro appare sterile. Meglio aprire tavoli di confronto sulle questioni concrete

Sarà che questi richiami al centro di alcuni segretari di partito rimandano a inquietanti déja vus dagli esiti poco edificanti - si veda il risultato delle scorse elezioni al comune di Rovigo - ma a volte pare proprio che le dichiarazioni cui abbiamo assistito in questi giorni raggiungano livelli di preoccupante parossismo.
Da quanto si è letto pare che il segretario del PD Crivellari, seguito a ruota dal quello socialista Mantovani, ritenendo insufficienti le proprie forze, colmino il proprio senso di vuoto, non con una seria riflessione politica, ma in una sfrenata rincorsa del “centro” che ormai sta diventando un luogo più geometrico che politico.
A parte qualche digressione, non è ancora emersa in maniera chiara la piattaforma con cui i soggetti politici intervenuti sulla stampa intendano aprire un confronto. Quale idea di sviluppo del territorio? Quale progetto in campo per affrontare l’emorragia occupazionale che coinvolge anche il Polesine, quali risposte ai tanti precari che attendono prospettive più sicure? Quale senso ha impegnare le proprie forze politiche in un contesto comunale a fronte dei tagli operati dalla regione Veneto?
A nessuna di queste domande, pare, sia stata prospettata una risposta! Di certo non sono domande semplici e di certo SEL non ha la pretesa di avere la soluzione in tasca. Certamente, però, è da questi interrogativi che bisogna partire. Ecco perché la fuga verso il  “centro che più centro non si può” per parafrasare quella vecchia reclam con il buon Ferruccio Amendola appare sterile e di difficile comprensione!
Ancora una volta sembra che i cittadini, per intenderci quelli che votano, siano tenuti al margine del confronto, come silenti spettatori delle decisioni che vengono assunte dul proprio destino.
Da un punto di vista meramente ideologico può apparire interessante la riflessione di Mantovani sul riformismo. Per quanto questa corrente di pensiero abbia costituito un interessante ancoraggio per parte dell’ottocento e del novecento, sarebbe utile capire se questo approccio sia sufficiente per dirimere i nodi amministrativi. Ad esempio il comune di Badia, dove Mantovani è stato consigliere fino a qualche mese fa, chiudendo quell’esperienza con la sfiducia del medesimo sindaco che oggi è ricandidato dal PD. A Badia Polesine, allora, l’idea di centro e quella di riformismo, in sé,  sembra non essere sufficiente per dirimere i differenti punti di vista dei due soggetti politici. O ancora quali sono le idee di trasformazione di realtà come Taglio di Po o Trecenta che escono da esperienze di governo della destra? Ancora, rispondere “centro” non basta.
L’idea di aprire dei tavoli per avviare un confronto sulle questioni concrete che coinvolgono le donne e gli uomini, quelli che veramente hanno bisogno, oggi più che mai, che la politica sappia rappresentare e tradurre i fatti le loro istanze, sembra essere, agli occhi di SEL, ancora una volta il metodo più corretto. In quelle occasioni sarà finalmente possibile capire quali sono i temi e le priorità del Centro e della Sinistra. Tutto questo avendo la lungimiranza ed al tempo stesso l’umiltà di non ritenersi in alcun modo autosufficienti e rappresentativi delle istanze dei cittadini, che, per questo, vanno coinvolti e messi nelle condizioni di contribuire ai programmi ed alle scelte che riguardano il loro ed il nostro futuro. Al di fuori di questo metodo rischia di riproporsi il balletto dei nomi, di trionfare quella politica politicante che tanti danni ha fatto al centrosinistra tutto.

Mirko Bolzoni
Coordinatore Provinciale di SEL
Federazione di Rovigo

venerdì 9 dicembre 2011

Il Corso del Popolo rimanga chiuso, ma serve un nuovo piano del traffico

Siamo nel pieno ardore di considerazioni atte a capire se e come ce la caveremo dalle frustate che ci sta calando la manovra Monti ed ecco che anche dalla nostra Rovigo si sollevano problemi senz'altro minori ma non meno avvilenti. Non hanno ancora tolto le transenne dalle vie laterali e aggiornato il piano del traffico che giunge la decisione di riaprire alle auto Corso del Popolo. 
Non torniamo a ribadire tutte le motivazioni culturali, storiche, ecologiche, funzionali e urbanistiche che hanno portato con notevoli sforzi alla scelta della chiusura. È stato il passo verso la modernità più importante che la città abbia fatto negli ultimi 10 anni e che porta con sè anche la valorizzazione di molti altri interventi di recupero importanti sui principali poli storico-turistici della nostra città. 
La vivibilità di un centro storico senz'auto non puó essere ceduta in cambio di promesse elettorali a ben determinate categorie. Non puó essere ceduta nemmeno in cambio della provata pazienza di tutti quei residenti le laterali che si vedono circondati dal caos veicolare. 
Chiediamo la rapida approvazione di un nuovo piano del traffico che partendo dalla considerazione del tratto di Corso chiuso, porti a scoraggiare l'uso dell'auto in centro storico pur garantendone la penetrazione per provati motivi agli aventi diritto e potenzi al contempo una mobilità pubblica urbana più efficiente ed ecosostenibile.  Contempli la ridefinizione delle aree di sosta e di parcheggi scambiatori in un piano a tappe dalle quali non si debba tornare indietro. 
Non crediamo che i cittadini non abbiano percepito il salto di qualità e conosciamo tutti qualche scettico iniziale ricreduto. 

Sinistra Ecologia e Libertà Rovigo sta valutando le possibilità di indire un referendum cittadino in coordinamento con le altre associazioni/partiti che condividono le nostre posizioni.

Walter Sigolo
Coordinatore Comunale SEL