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mercoledì 2 novembre 2011

Bolzoni sulle dichiarazioni di Cittadin: la piazza va ascoltata, non insultata

Ho sentito il parere di molte aderenti e di molti iscritti alle associazioni che hanno indetto la straordinaria manifestazione di Sabato 29 ottobre scorso ad Adria, e davvero, sia io che questi, non riusciamo a capire come possa essere definito quello straordinario evento che ha visto la partecipazione, oltre che dei Polesani, anche di rappresentanze provenienti da molte realtà d’Italia, un “flop”.

Ritengo, tuttavia, che ognuno di noi sia libero di esprimere tutti i pareri che ritiene circa la riuscita della manifestazione, salvo mantenere quel principio di coerenza sul modo in cui si trattano i fatti e le notizie. Nel giro di 15 giorni si sono tenute in provincia di Rovigo due dimostrazioni con relativi cortei: la prima, quella sul lavoro, è stata svolta a Rovigo sabato 15 ottobre; la seconda sabato scorso ad Adria contro il carbone. 
Credo bastasse solo un colpo d’occhio per capire quale delle due avesse riscontrato un maggior numero di adesioni.

Un conto è esprimere pareri sul “tanto” o sul “poco”: termini che senza unità di misura godono di una relatività assoluta, un altro conto è l’evidenza dei fatti e per questo mi domando come si possa affermare con disinvoltura che la manifestazione di Rovigo è stata un successo, mentre quella di Adria “un flop”. 

Per questa ragione, credo, che Valeria Cittadin farebbe bene a soffermarsi e riflettere, date le proporzioni, sull’insuccesso delle manifestazioni a cui lei con la sua organizzazione aderisce, invece di screditare il successo ottenuto dalla piazza Adriese.

Quanto alle offese al territorio: una sindacalista di lungo corso come la Cittadin dovrebbe sapere che la piazza va sentita, non insultata.

Su quanto la “Green economy” offra più opportunità occupazionali del carbone, il comitato si è già espresso a sufficienza: non esiste alcuno più sordo di chi non vuol sentire.

Rovigo 1 novembre 2011 
Mirko Bolzoni
Coordinatore provinciale di Sel

Caro Bellotti le sue dichiarazioni sul carbone lasciano perplessi e preoccupano

Le dichiarazioni dell’on. Bellotti, apprese ieri sulla stampa, lasciano perplessi e preoccupano. In buona sostanza il Sottosegretario sembra sostenere che il carbone possa rappresentare la panacea per risolvere i tanti problemi occupazionali di questo territorio..

Al di là della posizione che ciascuno di noi possa avere sulla centrale di Polesine Camerini, mi sembra che una simile dichiarazione, in realtà, denunci l’assenza da parte del Sottosegretario di qualsivoglia idea di sviluppo per questo territorio. Sarebbe interessante sapere come si stia in realtà interessando l’on. Bellotti, dalla sua rilevante e strategica posizione di governo, delle decine di aziende oggi chiuse o che hanno aperto lo stato di crisi. Queste imprese, che sono insediate in Polesine da decine di anni, da tempo ormai chiedono l’interessamento delle istituzioni regionali e nazionali, senza riscontrare risultati interessanti.

Sarebbe interessante, inoltre, conoscere cosa pensa l’on. Bellotti circa alcuni studi di Confindustria, nemmeno tanto recenti, i quali affermano che gli investimenti nella “green economy” rendono molto di più in termini occupazionali (si parla di un rapporto di uno a dodici) di quanto lo possano fare altre forme di impresa. Un po’ di onestà intellettuale, ma questo non riguarda solo l’on Bellotti, farebbe dire che nessuno intende rinunciare all’investimento di Enel nel territorio polesano. Si considera molto più semplicemente pericoloso l’investimento sul carbone. Si discuta pure, a questo serve la politica, di altre idee e di altre opportunità.

Rovigo, 31 ottobre 2011

Mirko Bolzoni
Coordinatore Provinciale di SEL

lunedì 31 ottobre 2011

L'intervento di Alessandro Zan di SEL: le energie rinnovabili sono democratiche e ci affrancano dai poteri forti



Qui sotto una parte trascritta dell'intervento di Alessandro Zan, membro della Presidenza Nazionale di Sinistra ecologia libertà:

" ....Visto e considerato che la centrale di Porto Tolle sta nel Parco del Delta del Po, uno dei più importanti parchi d'Europa - e noi dobbiamo difenderlo, anche per la biodiversità che quel parco esprime- mi chiedo: cosa ci stai a fare Ministro Prestigiacomo in quel Dicastero, se non difendi il tuo territorio, il nostro territorio, la possibilità per le persone di avere un futuro ?...
Il governo è riuscito, a tavolino, a costruire un conflitto fra la necessità di preservare un sito naturalistico di un'area così bella e la salute dei cittadini con il diritto dei lavoratori a non perdere il lavoro. Questo conflitto è inaccettabile al giorno d'oggi! Mettere i lavoratori contro l'ambiente è un delitto dell'umanità! Bisogna dirlo chiaramente a quei lavoratori: vi stanno ricattando! Questa non sarà una centrale che funziona in continuo. Ma sarà autorizzata solo per le emergenze! Già ora abbiamo visto  che tutte le centrali esistenti in Italia soddisfano il doppio della richiesta di energia esistente. ...
Ecco perchè noi diciamo che le energie rinnovabili, che soddisfano il fabbisogno di ogni cittadino, sono energie democratiche. Mentre quelle prodotte da fonti fossili e nucleari sono autoritarie. Perchè dipendono dai poteri forti, che sono i detentori di queste energie! ...
Le energie rinnovabili sono democratiche e ci affrancano dalla dipendenza di energia da fonti fossili.
Anche questa  battaglia deve concludersi con la NON riconversione della centrale elettrica di Porto Tolle e si deve ripristinare nel territorio un turismo sostenibile che dia centinaia e centinaia di posti di lavoro".