mercoledì 23 novembre 2011

SEL per un'Italia migliore: Diamoci un taglio ... alle spese militari! Tassiamo i patrimoni e le rendite finanziarie

L’Italia spende oltre 25 miliardi di euro per la difesa militare, pari a circa l’1,4 per cento del proprio prodotto interno lordo.
Si tratta di un volume di spesa ingiustificato, tanto più nel momento in cui si chiede ai cittadini italiani di sopportare manovre inique che tagliano la spesa sociale e il trasporto pubblico piuttosto che rinunciare a qualche cacciabombardiere. E nuovi pesanti sacrifici si annunciano alle porte.

Oggi più che mai è necessario investire nella scuola, nella sanità, nella cultura, nell’edilizia pubblica e popolare per ridurre e invertire la tendenza al progressivo depauperamento dei lavoratori e dei pensionati.

La spesa militare può essere ridotta già dal prossimo anno di almeno 1,5 miliardi di euro attraverso l’uscita dal programma JSF (151 cacciabombardieri F-35), il totale ritiro dall’Afghanistan, la cancellazione del programma per ulteriori 4 fregate FREMM, la cancellazione del programma missilistico MEADS; con la soppressione del 50% delle unità corazzate e di artiglieria, la riduzione del numero delle basi dell’Aeronautica militare, la messa in riserva di unità navali, la soppressione dell’indennità di ausiliaria, a partire già dal 2013/2014 il risparmio realizzato si può calcolare in circa 2,5 miliardi l’anno; entro il quinquennio successivo è possibile raggiungere un risparmio complessivo di circa 4,5 miliardi l’anno mediante ulteriori misure di riduzione.

Crediamo che attraverso la riduzione delle spese militari e di quelle per opere faraoniche e inutili come il ponte sullo stretto di Messina, si possano anche reperire le risorse per la prima grande opera pubblica di cui l’Italia ha bisogno: LA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO, per non ritrovarsi ogni anno alle prime piogge a contare i morti per le frane e le alluvioni che devastano l’Italia dal nord al sud.

Nessun commento:

Posta un commento