In queste ultime settimane appare evidente che, quello che avevamo previsto già durante la campagna elettorale, si sta rivelando vero: questa Amministrazione comunale non è in grado di governare la città e, nelle poche e spesso dannose cose che fa, sono più i nuovi problemi generati che le soluzioni ai bisogni dei cittadini.
Sino ad ora infatti hanno per lo più vissuto di rendita d’immagine su feste e ricorrenze di piazza, su interventi a favore di questa o quella Associazione utile per la campagna elettorale, sulle cariche negli Enti di secondo livello usate per garantire equilibri interni alla compagine amministrativa.
A ciò si aggiunga la miopia nella approvazione di un “Piano casa” che quasi a nulla servirà per il rilancio delle attività edili e molto produrrà in termini di rischio di speculazioni immobiliari.
Molti altri saranno i piccoli o grandi danni che questa Amministrazione provocherà alla città in conseguenza della voracità di alcune componenti interne ai partiti della coalizione di Centrodestra, continuamente a caccia di incarichi e visibilità, e i cittadini fortunatamente cominciano a rendersene conto.
Anche i continui piagnistei pubblici sulla scarsità di risorse disponibili sono il sintomo di un debole senso di responsabilità: che non fosse possibile fare “nozze coi fichi secchi” era già noto a tutti anche quando amministrava la Giunta Merchiori e, molti degli attuali rappresentanti del Centrodestra, conducevano allora battaglie furiose per ridurre i parcheggi a pagamento o le entrate da autovelox, salvo oggi servirsi a piene mani proprio di quelle risorse.
Oggi si lamentano delle minori entrate dovute alle scelte dell’attuale Governo Monti, allora incassavano silenziosi i tagli alla Pubblica Amministrazione del Governo Berlusconi.
Ora abbiamo chiaro anche cosa intendevano per riqualificazione della spesa: tagliare le risorse per i servizi e orientare la spesa a interventi di pura immagine; bastino per tutti gli esempi dello sportello Informagiovani barattato con la istituzione della Commissione intersettoriale (non obbligatoria e che costa come un anno di sportello!) attraverso la quale alleviare magari qualche delusione nei recenti rinnovi di importanti CdA, oppure la ristrutturazione degli attuali uffici dell’Anagrafe che inciderà pesantemente nelle future disponibilità di bilancio, mentre oggi si taglia il trasporto disabili per mancanza di fondi.
Naturalmente questi sono solo pochi esempi che però danno il segno di una precisa impostazione amministrativa e politica: sacrificare la spesa sociale considerata improduttiva ai fini elettoralistici.
A ciò si aggiunga la remissiva personalità politica di un Sindaco poco autorevole, sostanzialmente non riconosciuto dalle forze politiche che lo sostengono che ne hanno utilizzato l’immagine per risolvere i pesanti conflitti presenti nella individuazione del candidato a sindaco del Centrodestra prima della tornata elettorale (ricordiamo i problemi interni al PdL e le bizze della Lega).
Ora sta di fatto pagando quella situazione che ha finto di non vedere!
A questo punto della vicenda amministrativa rodigina, si apre però un altro punto di riflessione: come intendono porsi la Sinistra e il Centrosinistra rispetto alla prospettiva?
Naturalmente basta una semplice constatazione per definire il punto di partenza di un confronto chiaro tra le forze in campo: se la coalizione di Centrodestra che governa la città è così debole e, come si sostiene da più parti ciò era già evidente in campagna elettorale, perché abbiamo perso clamorosamente alle elezioni?
Responsabilità pesanti ve ne sono certamente, però ora è il tempo del rilancio di un progetto utile all’alternativa di governo del Centrosinistra a Rovigo.
Senza un progetto chiaro il rischio è di trovarci di fronte alla riedizione della sconfitta elettorale di Adria dove il sindaco, che pure si era dimostrato incapace di governare la città ed era stato sfiduciato dalla sua stessa maggioranza, ha rivinto le elezioni!
Come Sel stiamo sollecitando da tempo il PD a sviluppare, assieme a noi e alle forze di sinistra, un progetto politico che rilanci una visione sociale e di sviluppo della città.
Progetto che dovrà vedere fin d’ora protagonisti i cittadini e che potrà successivamente aprirsi ad un confronto più ampio.
Tale progetto per il governo di Rovigo dovrà tenere al centro elementi in grado di riqualificare davvero le politiche sociali e lo sviluppo, compatibilmente con la fase economica attuale, senza ricalcare ancora una volta l’idea tradizionale delle mega infrastrutture o della cementificazione purchè sia, puntando a costruire e consolidare una fase necessaria di transizione tra i vecchi modelli locali di sviluppo economico e sociale, in parte obsoleti, e le novità di un mercato sempre più consapevole a livello planetario.
Questa è la vera sfida che oggi attraversa la politica progressista cittadina e non la vuota prospettiva di essere o meno la stampella di questa Amministrazione in caso di crisi!
Su questo punto i vertici del PD sono stati chiari e noi ne prendiamo atto positivamente.
Tuttavia serve maggiore chiarezza sulla prospettiva politica, senza ovviamente aprire ora la discussione sulle future alleanza, ma nemmeno tenendo aperte tutte le possibilità come fatto nell’ultima campagna elettorale, finendo così per non rappresentare una reale e coerente alternativa al Centrodestra.
Noi siamo pronti a raccogliere questa scommessa e abbiamo già avviato in tal senso dei primi incontri con alcune forze politiche della sinistra.
Ora aspettiamo che il PD, anziché dibattere ancora sulla più o meno accentuata “grana” della foto di Vasto con protagonisti Bersani, Vendola e Di Pietro e sulle sue possibili ricadute a livello locale, come noi scelga dove orientare la sua rotta, contribuendo così a rimotivare i tanti cittadini rodigini delusi dalla politica di questi anni.
Giovanni Nalin
Consigliere Comunale Sel
Rovigo 25.01.2012
Nessun commento:
Posta un commento