Quanto vale la salute nel Delta del Po? Poco, molto poco secondo il “metro” dei loro sindaci: in alcuni casi meno di dieci euro ad abitante! Un manciata di monete in cambio del silenzio tombale su uno degli scempi peggiori che il Polesine si è trovato a subire per effetto della Centrale Termoelettrica di Polesine Camerini: quello dell’inquinamento atmosferico e delle acque. Questo mentre in tribunale è a dibattimento la possibilità su una possibile correlazione tra malattie pediatriche ed emissioni della centrale, soprattutto in considerazione del fatto che questo accordo stabilisce inoltre che gli enti firmatari “si impegnano a rinunciare ad azioni, anche future, civili, penali e amministrative, per eventi collegati al funzionamento della centrale e verificatisi fino ad oggi.” Ci sembra dimostrata, ancora una volta, la teoria della sentenza di condanna dei dirigenti dell’Enel del 2011 in cui è sostenuta la incapacità da parte dei piccoli territori polesani di tenere “la schiena dritta” di fronte lo strapotere di un colosso economico come quello dell’Enel.
Ribadiamo l’idea che un territorio come quello del Delta debba essere tutelato e protetto e per questo riteniamo che, accanto allo smantellamento dell’attuale centrale, debba esserci la bonifica del territorio circostante ed anche un progetto per lo sviluppo di un’area in cui la presenza di una centrale è stata, è e sarà sempre un deturpamento di un biotipo più unico che raro.
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