venerdì 23 settembre 2011

Non sarà il “il dolce naufragar”…




 Bottrighe

Nessuno poteva prevedere che la satiriasi, malattia del sesso, potesse governare un giorno uno stato moderno e democratico, senza che nessuno potesse efficacemente intervenire per accertarne la gravità e la natura. Non era previsto che una Maggioranza parlamentare, assoggettata al governo dispotico, elargisse favori e prebende di specie diverse e che un’Opposizione risultasse incapace di coglierne la gravità, rimuovendola.
Non sarà il “il dolce naufragar” che risanerà il tessuto sociale ed economico della nostra Penisola travagliata. Quando questo potere verrà meno, conteremo i danni visibili. Gli altri nessuno saprà mai quantificarli.
Nella regione vicina, Bologna la dotta, con il suo sindaco Merola, ha iniziato a muovere i primi passi, rendendo libero il centro storico, prigioniero dei rumori e dei miasmi invasivi dalla motorizzazione diffusa, dando voce alla cittadinanza, incredula di esistere ancora dentro le sue mura. I motori hanno così abbandonato lo spazio lasciando liberi di vagabondare vocaboli frastornati dalla gioia d’esistere. Sono riapparsi nuovi e vecchi fonemi, dimenticati e sconosciuti tra le pareti solenni dei palazzi storici, nei pressi delle locande, tra i vicoli stretti percorsi liberamente senza timore alcuno.
Si è festeggiato nelle serate settembrine.

Il ponte Castello, nella città adriese, non prova stupore per lo spazio rubato ai suoi cittadini con le alienazioni diaboliche e compensative. Bobo e i suoi moschettieri, vogliono “introitare” freschi denari per il “sociale”. Nobilissimo pensiero il loro, audace, se non fosse corroso dall’impulso partitico di assumere un nuovo dirigente, accrescendo in tal modo la spesa amministrativa. E’ questo un esempio di disordine mentale, schizofrenico anche per i loro elettori.
I guai per noi tutti è che non c’è alcun progetto di città, in questa Amministrazione recidiva. Appiccicata ad una gestione del potere che non risponde ai bisogni di trasparenza e lungimiranza. Che vive come se il tempo e lo spazio fossero altro da loro, nipotini sperduti degli sciamani nazionali B&B.

A Bottrighe, terminata l’estate, Bergo ed i suoi mugugnano sottovoce e imprecano con il pensiero, dopo aver festeggiato con vino e porchetta la vittoria di Coppola-Mainardi e Barbuiani. Si attendono che qualcuno della loro parte li conforti e ascolti gli abitanti tutti della frazione sulla questione Bioitalia per il trattamento dei fanghi di scarto dei depuratori.
Il voto contrario del consiglio provinciale non li ha sicuramente rassicurati. Attendono ora di conoscere i risultati dell’indagine conoscitiva del Minimo Barbuiani per sapere quale sarà la sorte della comunità rivierasca.
A casa, Bergo con alcuni dei suoi naviga con i motori di ricerca nei siti web più disparati alla ricerca di buone notizie. Gli odori dei fanghi, sfortunati noi, non sono comprimibili e resi innocui dentro bottiglie, navigano liberamente con le brezze e i venticelli amici, penetrano nelle abitazioni per godere di una libertà ritrovata. Fanno incazzare la gente come non mai.
Si rassegni l’amico post-leghista e si opponga con forza al trucchetto preparato.
La Destra nostrana suole dire che l’altra parte politica, c.sinistra, è capace di dire sempre e solo no alle offerte di posti di lavoro. Non importa quali.
Non sappiamo ora come se la caverà in questa occasione la scoppiettante maggioranza adriese.


Gieffe

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