Abbiamo letto in questi giorni le dichiarazioni della segretaria del Cisl polesana, Valeria Cittadin, che protesta delusa contro alcune recenti dichiarazioni di Conti secondo cui, per ragioni legate alle autorizzazioni, si allungherebbero i tempi per l'inizio dei lavori del progetto di riconversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle.
Senza entrare nel merito della lunga vicenda delle autorizzazioni, ci preme soprattutto sottolineare che ci sono sembrati ingiustificate sia le accuse agli ambientalisti, che altro non fanno che chiedere nel loro diritto il rispetto della legge, anche con i ricorsi, sia i riferimenti al Parco del delta del Po che, secondo Cittadin, non avrebbe dovuto essere istituito e che lei vede quale vero ostacolo per il progetto carbone.
Con tutto il rispetto per la persona, questa dichiarazione che non riconosce minimamente l'importanza di preservare una importante area naturale attraverso gli strumenti normativi previsti dalla legge, il cui valore è riconosciuto oltre i confini nazionali, ci sembra molto pesante, evidentemente fuori tempo, generica e quindi del tutto ingiustificata.
Diversamente da Cittadin e indipendentemente dalla riconversione a carbone, noi crediamo infatti, ed è per questo che abbiamo voluto parlarne con un convegno nel gennaio scorso ad Adria, che i Parchi possano costituire uno strumento importante nelle politiche di gestione territoriale. Il territorio in cui viviamo non può più essere considerato al pari della merce, in vendita al miglior offerente e quindi sede di progetti irrazionali ed inquinanti che rispondono solo ad esigenze particolari e private, ma un bene comune, cioè un bene a cui tutti possono accedere, anche in futuro, con il dovere di rispettarne l’integrità. In questa ottica il Parco ha un ruolo fondamentale non solo nella conservazione della natura ma anche nel ripensamento di un modello di sviluppo diverso e sostenibile. E’ venuto il tempo per tutti ormai nella politica di farsi carico della limitatezza delle risorse, del rispetto degli equilibri degli ecosistemi, della responsabilità nei confronti delle future generazioni.
Noi non sappiamo se il progetto “carbone” sarà solo ritardato oppure se questa specie di passo indietro di Conti voglia significare un sostanziale disimpegno su Porto Tolle.
In ogni caso per dare una risposta al problema occupazionale, come altri hanno proposto, riteniamo sia urgente stringere al più presto accordi con Enel per il finanziamento e l’avvio dei lavori di smantellamento e di bonifica del sito.
Riguardo al Parco del Delta del Po e, lo vogliamo sottolineare, indipendentemente dalla centrale di Porto Tolle, ci auguriamo che presto si arrivi, in Regione e a livello nazionale, ad una proposta per una gestione unitaria delle aree del Parco del Delta veneto ed emiliano romagnolo e, anche se difficile, che questo possa effettivamente modificare le prospettive di sviluppo territoriale del Polesine e del Veneto.
Rovigo 12 marzo 2012
per SEL
Maria Luisa Rizzato
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