Le elezioni, anche a Rovigo, segnano almeno due punti chiari: da un lato le difficoltà della Lega e del PdL che arrancano sotto il peso del non governo e della questione morale, ma anche l'incapacità da parte del centro sinistra di offrire una sponda solida e piena di contenuti ad un elettorato disorientato.
Tale dato si rileva, soprattutto su scala nazionale, dall'astensione al voto ma anche dal crescere del movimento 5 stelle del quale emergono soprattutto gli elementi di una protesta confusa, piuttosto che proposte di governo concrete.
Questo accade anche in provincia di Rovigo, dove, se il centro sinistra vince, lo fa di misura e con divisioni al suo interno. Un esempio per tutti Taglio di Po: sarebbe bastata la presentazione della lista di Sel (che, nonostante l'arroganza del PD locale, responsabilmente, ha deciso di non presentare un suo candidato) per ribaltare l'esito del voto favorevole a Siviero del PD.
Il Centro Sinistra, dopo il risultato delle amministrative della primavera scorsa, gli esiti dei referendum sull'acqua e sul nucleare, dopo anche la massiccia partecipazione dei cittadini che hanno firmato per modificare la legge elettorale, deve prendere atto che nel paese emerge la voglia di partecipare e di identificarsi in un progetto in grado di interpretare il contesto sociale maturato nel secondo decennio di questo millennio per promuovere soluzioni alle tante forme di povertà che questi anni ci stanno riservando. Insomma, come dice lo stesso Vendola, occorre una nuova narrazione, senza cercare politicismi e alchimie politiche, che non trovano riscontro nelle aspettative dei cittadini.
Il dato elettorale inoltre, che fa emergere l’inconsistenza del centro nonostante i recenti innesti di soggetti provenienti da diverse esperienze politiche, ci dice, che esso non rappresenta un punto di riferimento dei cittadini i quali si aspettano, oggi, politiche decise in favore del lavoro, della famiglia, di uno sviluppo strettamente connesso all'ambiente.
Occorre che, come abbiamo più volte invocato, anche in provincia parta, finalmente un confronto che veda i partiti del centro sinistra in condizione di pari dignità, ma soprattutto consapevoli che da soli non bastano. Manca l'alleanza principale: quella dei cittadini.
Insomma, occorre un progetto politico definito in un quadro di alleanze serio che consenta di sviluppare un’idea di società in grado di essere convincente sia a livello locale che nazionale.
Mirko Bolzoni
Coordinatore Provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà
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