A
poche ore dal voto delle primarie del centro-sinistra vorremmo
chiarire il senso della scelta "Nichi Vendola".
Riteniamo
che l'attuale panorama politico nazionale ci dovrebbe spingere ad una
riflessione profonda, seria ed attenta circa gli esiti del voto delle
prossime elezioni politiche.
In
tal senso la scelta del leader non è e non deve essere mera
manifestazione di simpatia individuale: con il voto delle primarie
non si opta per il candidato che più ci diletta da un punto di vista
personale, per il più popolare in un'ottica di show televisivo.
Crediamo
debba essere una scelta soppesata su chi vorremmo alla guida della
coalizione del centro-sinistra. Occorre insomma operare una scelta
di campo. Il campo in cui in queste ultime settimane si sono spesi i
Comitati per Nichi è il campo della sinistra europea, è il campo in
cui le persone, i loro diritti e i loro sogni per il futuro sono
quantomai legittimi e vengono prima dei numeri e dei pareggi di
bilancio.
Votare
Nichi Vendola significa prendere una posizione cristallina rispetto
all'attuale governo. Significa opporsi all'egemonia
politico-culturale dell'agenda Monti, la quale fa cose di destra e le
definisce "tecnica", sottraendole alla possibilità di una
contesa esplicitamente politica.
Votare
Vendola è fondamentale per spostare l'asse della coalizione a
sinistra, per scegliere davvero a sinistra. Perchè non sia un mesto
ritorno ad una politica centrista che fa del moderatismo uno slogan
troppo abusato. Crediamo oggi non sia più il tempo di ricorrere alla
moderazione, serve piuttosto la sana intransigenza di chi crede sia
giunto il momento di cambiare, di costruire una società più equa,
più giusta, liberata dal recinto delle culture liberiste. Il
dibattito politico deve spostare il proprio perno: votare Nichi
Vendola vuol dire porsi su un orizzonte di progresso, ambientalmente
e socialmente inteso.
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