sabato 10 novembre 2012

unioni civili



Continua a Rovigo, nei fine settimana, la raccolta firme di Sinistra Ecologia Libertà per la proposta di legge sulle unioni civili. Qual'è l'importanza di una simile scelta?
Ad oggi in Italia l'unica forma di famiglia legalmente riconosciuta è quella basata sul vincolo del matrimonio. Eppure, sono oltre un milione e mezzo le coppie di fatto che, pur non avendo tra loro contratto un matrimonio, convivono more uxorio, cioè come in matrimonio, ripetendo lo stile di vita delle coppie sposate. In questo milione e mezzo di famiglie nel nostro paese sono da annoverare anche le unioni omosessuali, intese come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri.
Pochi giorni fa il presidente degli Usa Barack Obama, durante il discorso tenuto in occasione dei festeggiamenti per la sua rielezione, ha affermato con forza davanti agli schermi televisivi che due uomini o due donne hanno il diritto di sposarsi e di crescere insieme i loro figli. Negli stati del Maryland, di Washington e del Vermont sono state approvate tramite referendum le nozze gay.
Nell’Unione Europea la questione delle unioni civili è entrata spesso a far parte di direttive riguardanti uno dei principi cardine: tutti i cittadini dell’Unione hanno gli stessi diritti, indipendentemente dalla loro origine, nazionalità, condizione sociale, dal loro credo religioso o orientamento sessuale. E’ di questi giorni infatti la notizia che a Madrid la Corte Costituzionale ha confermato la validità della legge sui matrimoni omosessuali in Spagna, mentre la Francia di Hollande sta mettendo a punto un progetto di legge per permettere a persone dello stesso sesso di sposarsi e adottare dei figli.
Nel nostro Paese non ci sono ancora né tempi, né modi, né limiti, stabiliti dalla legge.
Se è vero che non esiste un'unica forma di famiglia, un unico modo di intendere la condivisione delle proprie esistenze e se è vero che viviamo in un Paese che pone tra i propri principi fondamentali e costituzionalmente riconosciuti la valorizzazione del modello pluralistico, l'unico modo per rendere tutto ciò reale è il riconoscimento giuridico. La troppa distanza tra la società reale e la società riconosciuta giuridicamente deve essere colmata. Essere riconosciuti è il diritto inviolabile di ciascuna persona. Firmare per la proposta di legge è fondamentalmente una scelta di civiltà.

9-11-2012 – Comitato pro Vendola –vicolo Ponchielli 45100 Rovigo

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