Ho sentito il parere di molte aderenti e di molti iscritti alle associazioni che hanno indetto la straordinaria manifestazione di Sabato 29 ottobre scorso ad Adria, e davvero, sia io che questi, non riusciamo a capire come possa essere definito quello straordinario evento che ha visto la partecipazione, oltre che dei Polesani, anche di rappresentanze provenienti da molte realtà d’Italia, un “flop”.
Ritengo, tuttavia, che ognuno di noi sia libero di esprimere tutti i pareri che ritiene circa la riuscita della manifestazione, salvo mantenere quel principio di coerenza sul modo in cui si trattano i fatti e le notizie. Nel giro di 15 giorni si sono tenute in provincia di Rovigo due dimostrazioni con relativi cortei: la prima, quella sul lavoro, è stata svolta a Rovigo sabato 15 ottobre; la seconda sabato scorso ad Adria contro il carbone.
Credo bastasse solo un colpo d’occhio per capire quale delle due avesse riscontrato un maggior numero di adesioni.
Un conto è esprimere pareri sul “tanto” o sul “poco”: termini che senza unità di misura godono di una relatività assoluta, un altro conto è l’evidenza dei fatti e per questo mi domando come si possa affermare con disinvoltura che la manifestazione di Rovigo è stata un successo, mentre quella di Adria “un flop”.
Per questa ragione, credo, che Valeria Cittadin farebbe bene a soffermarsi e riflettere, date le proporzioni, sull’insuccesso delle manifestazioni a cui lei con la sua organizzazione aderisce, invece di screditare il successo ottenuto dalla piazza Adriese.
Quanto alle offese al territorio: una sindacalista di lungo corso come la Cittadin dovrebbe sapere che la piazza va sentita, non insultata.
Su quanto la “Green economy” offra più opportunità occupazionali del carbone, il comitato si è già espresso a sufficienza: non esiste alcuno più sordo di chi non vuol sentire.
Mirko Bolzoni
Coordinatore provinciale di Sel
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