giovedì 9 agosto 2012

Circolo SEL Alex Langer: Accademia dei Concordi, ennesimo colpo all'identità culturale di Rovigo


E così, dopo aver chiuso di fatto i battenti all'Informagiovani, la sensibilità del Comune di Rovigo sui servizi alla città si esprime ancora nella cultura: l'Accademia dei Concordi minaccia di chiudere i battenti per mancanza di liquidità mettendo sulla strada i suoi dieci dipendenti, fra i quali si contano professionalità ed esperienza che andrebbero sciaguratamente dilapidate.
Si tratterebbe di un ennesimo colpo all'identità culturale della nostra città, che dopo essersi vista privata del cinema in centro e di una libreria degna di questo nome (senza nulla togliere alle cartolibrerie che hanno svolto un servizio di supplenza meritorio ma con evidenti limiti) dopo aver perso occasioni d’incontri culturali di rilevanza nazionale come si potevano avere alla Fiera delle Parole o alla rassegna del cortometraggio EtnoFilmFest, dopo il progressivo svilimento della rassegna di musica folk Ande Cante e Bali ridotta quest’anno al lumicino, si vedrebbe sottrarre la fruibilità dell'Istituzione culturale più antica, figlia della fioritura umanistico - cinquecentesca delle Accademie in tutta Italia e la più prestigiosa per la documentazione storica che conserva, la Pinacoteca e le collaterali e bellissime iniziative attivate nel tempo per avvicinare bambini e adolescenti al fascino della lettura e del rapporto diretto col libro.
Con un tratto di penna rosso-ragionieristica, tutto questo patrimonio di storia e cultura verrebbe a terminare. Vuoi per negligenze, disattenzioni e poca trasparenza sulla presentazione dei bilanci, vuoi per la contrapposizione politica tra il CDA dell’Accademia e la giunta Piva, alla fine dalle casse del bilancio si preferisce ancora una volta dirottare le esigue risorse per qualche iniziativa di facciata o per mantenere costose promesse elettorali come una manciata di vigili urbani armati pronti a fare inutili ronde notturne o valichi elettronici per aprire al traffico un centro storico ormai sempre più desolato.
Tanto per adeguarsi all'elegante terminologia degna di un Al Capone, usata in altro contesto da un assessore dell'attuale giunta, anche l'Accademia rischia di essere "asfaltata" dall'inclemenza delle politiche di austerità imposte all'Italia come panacea di tutti i mali.
Ma sono sempre di più coloro che si chiedono se a fronte di ipotetiche economie di spesa e bilanci in pareggio ciò che stiamo rischiando di distruggere non siano quei requisiti minimi di civiltà e cultura che avevano reso l'Europa del secondo dopo guerra una sorta di terra promessa per quanti aspiravano ad una società florida e soprattutto più equa; dove il patrimonio di conoscenze scientifiche e tecniche potesse essere messo a frutto per costruire sistemi economici la cui priorità fosse la protezione delle fasce sociali più deboli e delle classi medie; dove una politica oculata e lungimirante ponesse regole entro cui il mercato potesse agire senza stravolgere, a proprio piacimento e secondo logiche squisitamente speculative, l'equilibrio sociale.

Quanto sta accadendo in questi giorni a Rovigo e alla propria maggiore Istituzione culturale, sembra dar ragione agli autori di un recente testo che recita così: "L'austerità è di destra. E sta distruggendo l'Europa.”

Sinistra Ecologia e Libertà – Rovigo
Circolo Alex Langer

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