In tutta Italia i
comitati per Nichi Vendola sono impegnati nelle piazze a raccogliere
firme per una petizione in favore di una legge che istituisca anche
nel nostro Paese il “Reddito Minimo Garantito”: un sostegno
economico per chi non ha un lavoro e lo sta cercando. Come afferma
uno degli articoli di questa proposta di legge il “Reddito Minimo
Garantito è rivolto sia ai disoccupati che ai lavoratori
precariamente occupati e ha
lo scopo di contrastare la marginalità e garantire la dignità della
persona attraverso l’inclusione nel mercato del lavoro e nella
società”.
Tranne che per la Grecia
e per l’Italia, il Reddito Minimo Garantito esiste in tutti i paesi
della Comunità Europea. A tal proposito Nichi Vendola, candidato
alle primarie del cento sinistra, lo definisce “uno degli
appuntamenti dell’Italia con la modernità”. E l’Europa ce lo
sta chiedendo da vent’anni: la prima volta nel 1992 con una
risoluzione della Commissione Europea, l’ultima nel 2010, con una
drastica raccomandazione.
Il Reddito Minimo è
sancito come diritto fondamentale nella Carta dei diritti
fondamentali dell'Unione Europea – la Carta di Nizza – proclamata
nel 2001. Purtroppo non tutte le indicazioni dell'Unione Europea
vengono recepite allo stesso modo e questo comporta che si producano
da un lato misure drastiche e rigorose nella spesa pubblica e
dall’altro l’assenza di reti sociali in grado di tutelare le
vittime di queste imposizioni.
Come dovrebbe funzionare
nella pratica questa legge? Quando una persona perde il lavoro si
iscrive ai Centri per l’Impiego, dove viene presa in carico dal
servizio e, contestualmente ad un percorso di accompagnamento al
lavoro che tenga conto delle sue esperienze e dei suoi studi, la
legge prevede venga erogata una somma di circa 600 euro mensili sino
al momento in cui la persona da disoccupata troverà un'occupazione.
Ovviamente, se il lavoratore rinunciasse ad una proposta di lavoro e
ad un percorso di orientamento, questi perderebbe il diritto al
reddito minimo.
Questo tipo di intervento
risulterebbe particolarmente importante per le categorie sociali che
più sono al margine. In particolar modo per le donne, i cui tassi di
disoccupazione nel nostro Paese rasentano livelli davvero
allarmanti, come confermano recenti analisi prodotte
dall'Osservatorio di Confartigianato.
Nelle prossime settimane
la campagna dei Comitati di Nichi Vendola per il reddito minimo
continuerà anche in provincia di Rovigo, nella piazza principale
della città e in qualche mercato comunale. Non manchiamo a
quest'importante appuntamento nella lotta per la dignità umana.
3-11-2012
– M.B. x Comitato “Oppure Vendola” –vicolo Ponchielli 45100
Rovigo
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