Tra gli interventi sul palco quelli di alcuni esponenti di SEL testimoni del significativo contributo che SEL può offrire per il cambiamento della politica all'interno del centrosinistra, quali Amelia Frascaroli per il Comune di Bologna, e Luigi Zedda neo sindaco di Cagliari.
La manifestazione ha sancito in qualche modo la partenza per il nuovo Ulivo, cioè la coalizione di centrosinistra che vuole presentarsi quale alternativa al centrodestra alle prossime elezioni politiche e che vede come protagonisti Sinistra Ecologia Libertà, l'Italia dei Valori e il Partito Democratico. Arturo Parisi e Antonio Di Pietro, intervenuti rispettivamente per il PD e per l'IdV, sono stati accolti molto calorosamente dai manifestanti.
Nichi Vendola ha parlato per più di un'ora, in modo concreto, con proposte politiche che vogliono dare la giusta direzione alla coalizione che si propone, in alternativa al centrodestra, di arrivare al governo del Paese. La scelta di Piazza Navona, a due passi dal Senato, nel cuore di Roma e perciò del potere politico, è quindi un chiaro segnale rivolto a tutti della partenza per la costruzione dell'alternativa.
Secondo Nichi “non ci può essere un programma di alternativa che non sia fondato sulla giustizia sociale e perciò ci dovrà essere una patrimoniale, la tassazione delle rendite e delle transazioni finanziarie, la lotta al contante”. E rivolto agli industriali ha detto: “per il Paese dobbiamo parlare di quale crescita vogliamo: non può essere la crescita dei veleni e dell'inquinamento ambientale, né crescita dello sfruttamento: noi vogliamo una crescita sostenibile”.
Rivolto agli alleati e ai manifestanti Vendola propone un allargamento, senza veti (e senza doverne subire, come accaduto in passato) e ricorda che la vittoria ai referendum è avvenuta per la grande partecipazione popolare sui temi dei beni comuni che toccano la vita di ciascuno: “Quella vittoria ha capovolto il racconto berlusconiano della politica come schermo che separa i dirigenti dal popolo... Non dobbiamo avere pura di affidarci alla nostra gente. Abbiamo bisogno che il cantiere dell'alternativa sia grande e popolare, che veda protagonisti i movimenti, i giovani e le donne: apriamo le porte dei nostri circoli”.
E al termine del discorso: “Il cambiamento lo dobbiamo costruire a partire da noi stessi, dicendo che la politica è generosità, è prendersi per mano. Amo la parola “compagni”, ma dobbiamo essere amici”.